Foto: Maribruna Maiorino |
Ad attendermi, l’ideatore
dell’azienda il Sig. Cesare Avenia e dalle sue parole segue il successivo
racconto.
L’azienda nasce nel 2003 dall’idea
di cinque amici con professionalità diverse ma accomunati dalla passione per la
terra e il territorio. Questi, decidono di acquistare un vigneto, in forte
declivio, costituito principalmente da Casavecchia e Coda di Pecora (il
Pallagrello Bianco è stato introdotto nel 2005) invaso ormai da rovi ed
erbacce. Il Verro nasce con lo scopo di riscattare un territorio, il casertano,
oggi spesso chiamato in causa esclusivamente per episodi di camorra o di
discariche abusive. Tuttavia, in realtà, ci sono tantissimi territori
incontaminati purtroppo oggi abbandonati. In termini di scelte, l’azienda ha
avuto sempre idee molto chiare infatti, tutti i vini sono monovitigno perché
l’assemblaggio è da sempre considerato un passo successivo da compiere solo al
termine della piena conoscenza del comportamento del singolo vitigno nel tempo.
Ancora, da circa un anno, il Verro ha iniziato la certificazione e i processi
di conversione al biologico.
Le vendite aziendali avvengono
principalmente localmente nella provincia di Caserta e in parte nel resto della
Campania ma troviamo anche una piccola nicchia estera in particolare negli
Stati Uniti attraverso due canali di distribuzione uno presente a San Francisco
e uno nel North Carolina.
L’enologo è Vincenzo Mercurio.
Foto: Maribruna Maiorino |
Foto: Maribruna Maiorino |
Foto: Maribruna Maiorino |
In degustazione, il Sig. Avenia
ci ha permesso di degustare due vini bianchi Sheep e Verginiano ed un vino
rosso il Montemaggiore.
Degustazione: Sheep Terre del Volturno IGT 2012
Il nome del vino deriva dall’inglese
Sheep che significa pecora data l’impossibilità di utilizzare il nome del
vitigno ancora non iscritto nelle uve da vino processo che dovrebbe avvenire
entro qualche anno. Il recupero del vitigno è iniziato nel 2007 e nel 2011 è
uscita la prima annata sul mercato.
Di veste paglierina, al naso
presenta inizialmente note floreali e minerali in particolare di ferro e
ruggine. In un secondo momento notiamo sentori fruttati quali mela cotogna ed erbe
aromatiche in particolare la menta. In bocca è acido e sapido caratteristica che
deriva dal terreno argilloso misto a roccia e quindi ricco di scheletro e
minerali e si percepisce anche una leggera nota alcolica con una delicata
percezione tannica non usuale nei vini bianchi. Un vino equilibrato di buona
persistenza. In abbinamento lo sposerei con formaggi delicati a pasta morbida.
Degustazione: Verginiano Terre del Volturno IGT 2011
Il nome del vino deriva dai “Verginiani”
ovvero i frati che hanno iniziato ad effettuare le prime vinificazioni di Pallagrello
Bianco nella zona. Il chiostro, era situato nella piazza principale del comune
di Formicola. I Verginiani erano un ordine ecclesiastico successivamente
confluito in quello dei Benedettini. Attraverso il Verginiano l’azienda si è
fatta conoscere negli Stati Uniti.
Paglierino di ottima lucentezza.
Appena si avvicina il naso si scorgono sentori fruttati di melone e pera,
vegetali e di mandorla. Al gusto è fresco, morbido con note dolci e sapido;
tali percezioni sono racchiuse in un gioco equilibrato. Un vino strutturato che
abbinerei a piatti di pesce anche elaborati.
Degustazione: Montemaggiore IGT 2009
Il vino prende il nome dal monte
presente nelle vicinanze appunto il Montemaggiore. E’ stato il primo vino rosso
aziendale nel 2007 ad essere immesso sul mercato. Ad oggi si stanno effettuando
molte prove di invecchiamento per valutarne l’evoluzione nel tempo. Il vino
effettua affinamento per diciotto mesi in barrique di rovere francese ed erano
state effettuate in passato delle prove anche con il castagno ma rilasciava al
vino troppe note amare.
Rubino impenetrabile. Al naso
presenta dei sentori particolarissimi dove percepiamo inizialmente note
fruttate di mora in confettura, floreali di viola e sottobosco; in successione
iniziamo a percepire cannella, vaniglia, pepe, tabacco e note balsamiche. Al
palato il vino ci offre un senso di pienezza con un ottima sapidità e un
tannino uniforme ed elegante ma leggermente ancora acerbo. Nel finale risulta
equilibrato e di ottima persistenza. Un vino molto interessante il cui pregio a
mio parere è legato alla tipicità del casavecchia nel territorio. In
abbinamento lo accosterei a piatti di carne elaborati e a formaggi molto
stagionati a pasta dura.
In conclusione posso affermare di aver conosciuto una piccola realtà che
nonostante sia ancora all’inizio del suo percorso ha già il talento per potersi
affermare con i propri vini sui mercati nazionali ed internazionali.
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